C'è Fermento 2024

Dal 20 AL 23 Giugno 2024

14° Edizione

Dal 20 al 23 giugno 2024, l’ex Caserma Mario Musso di Saluzzo, oggi conosciuta come “Il Quartiere”, ha ospitato la quattordicesima edizione di C’è Fermento, il salone delle birre artigianali di qualità. Organizzato dalla Fondazione Amleto Bertoni in collaborazione con la Città di Saluzzo e la Condotta Slow Food del Marchesato, l’evento ha confermato il suo ruolo di riferimento per appassionati, produttori e curiosi del mondo brassicolo.

I protagonisti: birrifici italiani e nuove proposte

L’edizione 2024 ha visto la partecipazione di venti birrifici italiani e una beer firm, selezionati con cura dalla Guida alle Birre d’Italia di Slow Food e dal comitato scientifico composto da Luca Giaccone e Francesco Nota. Tra le novità, si sono distinti Cantina Errante e Piccolo Birrificio Clandestino dalla Toscana, Birrificio Legnone dalla Lombardia e De Lab Fermentazioni dal Piemonte.
A questi si sono aggiunti nomi consolidati come Baladin, Birrificio della Granda, Canediguerra, Croce di Malto, Filodilana, Kauss, Sagrin, Troll e Trunasse, offrendo una panoramica completa della scena brassicola italiana.

Cucine di strada: gusto e tradizione

Accanto alle birre, undici cucine di strada hanno proposto specialità gastronomiche provenienti da diverse regioni italiane, tra cui Piemonte, Emilia-Romagna, Abruzzo, Puglia e Lazio. Questa varietà ha permesso ai visitatori di abbinare le birre artigianali a piatti tipici, creando un’esperienza culinaria completa e coinvolgente.

Eventi collaterali e laboratori

L’edizione 2024 di C’è Fermento non si è limitata alla degustazione di birre artigianali, ma ha proposto un articolato programma di eventi collaterali pensati per arricchire l’esperienza del pubblico. Tra i momenti più apprezzati, i laboratori di degustazione hanno guidato i partecipanti alla scoperta dell’arte dell’abbinamento, come nel caso di “Beer & Cheese”, dove le birre si sono incontrate con una selezione di formaggi d’eccellenza, o nella degustazione alla cieca “Scopri la birra”, un gioco sensoriale che ha stimolato curiosità e palato.
Non sono mancati gli approfondimenti culturali curati da Slow Food, che hanno proposto incontri tematici su argomenti di grande attualità, come il turismo birrario e la filiera della birra, promuovendo una riflessione più ampia sul valore della produzione artigianale e sul legame tra birra, territorio e sostenibilità.
Le serate di venerdì e sabato si sono animate con concerti dal vivo e DJ set, creando un’atmosfera festosa e coinvolgente che ha saputo coniugare gusto e divertimento. E per chi desiderava prolungare l’esperienza anche oltre i giorni della manifestazione, è tornata la Birroteca: uno spazio dedicato all’acquisto di referenze selezionate in bottiglia o lattina da ciascun birrificio partecipante, per portare a casa un assaggio di C’è Fermento.

Un’edizione diffusa: C’è Fermento entra in città

Nel 2024, C’è Fermento ha confermato la sua vocazione a vivere e far vivere il territorio, con un programma diffuso che ha coinvolto non solo il Quartiere dell’ex Caserma Musso, ma anche il cuore della città. Con “C’è Fermento entra in città”, bar, ristoranti e locali del centro storico di Saluzzo si sono trasformati in tap room temporanee: per tutta la settimana, hanno ospitato spillature speciali, degustazioni guidate e incontri con i birrai, contribuendo a creare un’atmosfera di festa che ha abbracciato l’intera comunità.
Questa contaminazione tra la manifestazione e la città ha rafforzato il legame tra pubblico e produttori, promuovendo un approccio più diretto e quotidiano alla cultura brassicola e coinvolgendo un pubblico ancora più ampio, dai neofiti agli appassionati più esperti.

La Terres Beer 2024: la birra simbolo di un territorio

A suggellare l’identità locale e il respiro contemporaneo del festival, è tornata anche per il 2024 la Terres Beer, la birra ufficiale della manifestazione, pensata e realizzata in collaborazione con i birrai del territorio delle Terres Monviso.
Una birra collettiva, simbolica, che racconta attraverso le sue note aromatiche e la cura nella produzione l’anima conviviale, autentica e artigianale dell’evento. Disponibile in esclusiva durante i giorni del festival, la Terres Beer ha rappresentato un punto d’incontro tra territorio, creatività e cultura del buon bere.

Dopo le restrizioni degli anni precedenti, C’è Fermento è tornato nella sua sede storica, l’ex Caserma Musso, ora rinnovata e ribattezzata “Il Quartiere”, un polo giovanile di matrice europea. L’evento ha ospitato 20 birrifici e beer firm provenienti da diverse regioni italiane, tra cui Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna, Marche, Veneto, Toscana e Trentino Alto Adige. Accanto a loro, 11 cucine di strada hanno offerto un percorso gastronomico di alta qualità, con specialità dolci e salate da tutta Italia.

Collaborazione e territorio

Come da tradizione, è stata presentata una birra collaborativa, la “Collaboration Beer”, dedicata alle terre del Monviso. Questa birra è stata prodotta nel birrificio Troll, con la collaborazione di Antagonisti, Baladin, Birrificio della Granda, Kauss e Trunasse, utilizzando cereali e luppoli provenienti dalla provincia Granda. Una birra non troppo alcolica ma profumata e caratteriale, simbolo della filiera locale.

Eventi e degustazioni

L’edizione 2022 di C’è Fermento non si è limitata agli spazi del salone: ha saputo diffondersi nel tessuto urbano di Saluzzo, coinvolgendo locali, castelli e associazioni in un programma ricco e variegato. Nei giorni che hanno preceduto l’apertura ufficiale, l’iniziativa “Aspettando C’è Fermento” ha animato bar e ristoranti della città. I Mastri Birrai protagonisti del salone sono stati ospitati nei diversi locali del centro, dove le loro birre sono state proposte in abbinamento creativo con i menù del territorio, permettendo a residenti e visitatori di cominciare a respirare l’atmosfera del festival con un assaggio di ciò che li aspettava. L’edizione 2022 di C’è Fermento non si è limitata agli spazi del salone: ha saputo diffondersi nel tessuto urbano di Saluzzo, coinvolgendo locali, castelli e associazioni in un programma ricco e variegato.

Nei giorni che hanno preceduto l’apertura ufficiale, l’iniziativa “Aspettando C’è Fermento” ha animato bar e ristoranti della città. I Mastri Birrai protagonisti del salone sono stati ospitati nei diversi locali del centro, dove le loro birre sono state proposte in abbinamento creativo con i menù del territorio, permettendo a residenti e visitatori di cominciare a respirare l’atmosfera del festival con un assaggio di ciò che li aspettava.
Uno dei momenti più apprezzati è stato il Laboratorio del Gusto al Castello di Lagnasco, trasformato per l’occasione in un palcoscenico per un raffinato contest di beer pairing. Qui, ad ogni prodotto gastronomico locale venivano associati due birrifici, che si sfidavano nella ricerca dell’abbinamento perfetto. I partecipanti, guidati dall’esperienza Slow Food, hanno avuto il compito di decretare il vincitore: un modo coinvolgente per valorizzare tanto la birra quanto i sapori del territorio.
Infine, l’Associazione Birraria Cuneese (ABC) ha curato una serie di tour guidati all’interno del salone, ideati per accompagnare il pubblico in un viaggio consapevole tra stili, aromi e storie brassicole. Un’opportunità per approfondire la conoscenza delle birre presenti, direttamente con le parole dei birrai e degli esperti del settore.

Un continuo successo

C’è Fermento 2022 ha registrato una grande partecipazione di pubblico, confermando l’evento come uno degli appuntamenti più attesi e importanti del settore. L’atmosfera è stata resa ancora più vivace da un palinsesto musicale curato, con artisti locali, band emergenti e performance live. Non sono mancati gli spazi per i più piccoli, con attività di gioco libero pensate per le famiglie.